INSTALLATION PERFORMANCE

(17/10/2000) di Germana Baldisseri

Foto: Carol Brown

MUSICA - DANZA - VIDEO

 

Teatro Nazionale - 20, 21, 22 ottobre ore 21

 

Brancaleone - 20 e 21 ottobre ore 24

 

 

La Gran Bretagna contemporanea multiculturale e recettiva delle nuove tendenze, in cui l'apporto delle comunità indo-pakistane, caraibiche ed africane rivitalizza le arti, si svela, in occasione della prima visita ufficiale della Regina Elisabetta a Roma nell'ottobre del 2000, in un viaggio attraverso il mondo delle musiche elettroniche di contaminazione, del Caribbean black jazz, della giovane danza e del night-clubbing: dedicato alla London Underground attraverso i DJ e la Fashion Groove.

 

Progetto realizzato con The British Council

Carol Brown - Esther Rolinson Shelf Life

Creazione dell'artista visiva Esther Rolinson

 

Coreografia e interpretazione: Carol Brown

 

Coreografia: Carol Brown

 

Disegno digitale: Eshter Rolinson con Red Eye

 

Consulente architetto: Stewart Dodd, Satellite Design

 

Suono: Russell Skoons

 

 

Nel foyer del teatro si innalza una imponente scaffalatura di materiale trasparente sopra la quale la danzatrice Carol Brown crea la sua coreografia incessantemente in bilico tra movimento e immobilità, tra limite fisico e immagini virtuali. I suoi piedi non toccano mai il pavimento, le sue braccia e le sue gambe creano relazioni con l'ossatura architettonica, fondendosi con le ombre e con le immagini digitali che avvolgono tutto lo spazio.
Il tempo sembra arrestarsi in questo ambiente di suoni e luci crepuscolari: c'è un'atmosfera di serenità in questa isola incantata nel mare del caos quotidiano, in cui gli spettatori possono fermarsi per pochi minuti o per un'ora intera, cercando di fissare l'effimera esperienza di vita reale confusa con la vita virtuale.

Carol Brown si è sempre dedicata alla danza fin da quando era bambina. Nata a Dunedin, in Nuova Zelanda nel 1964, ha compiuto la sua prima formazione con Shona Dunlop, che faceva parte della Central European Company di Gertrude Bodenwieser. Questo stile e atteggiamento di teatro danza continua ad influenzare Carol, anche se ha provato e ricercato diverse pratiche di danza attraverso l'Australia, l'Asia, il Nordamerica e l'Europa.

Come interprete Carol ha lavorato con Russel Maliphant, Charlie Morrissey e Becky Edmunds in Gran Bretagna, e con Bronwyn Judge, Dance=Arts e Dunedin Dance Theatre in Nuova Zelanda.
Nel 1995 Carol completa uno dei primi dottorati in studio coreografico pratico all'Università di Surrey. Continua a tenere dei seminari, ad insegnare e a pubblicare articoli in tutto il mondo combinando questa attività con il lavoro della sua propria compagnia Carol Brown Dances, e con la creazione di coreografie per altre compagnie. Il recenti lavori per teatro di Carol Brown includono like a house on Fire, FLESH.Txt e Ocean Skin, che sono stati portati in varie città d'Europa e in Nuova Zelanda.

Dal '97 al '99 Carol è stata artista associata e coreografa residente a The Place Theatre London. Nel 1998 è stata selezionata per il Jerwood Award. Più recentemente le è stato assegnato un fondo per un film BBC2 Dance For Camera.

Esther Rolinson è un'artista visiva di base nella South East Region dal '93, lavorando nel campo della public art, delle installazioni in gallerie d'arte, in tecnologie digitali e lavori sulla luce. Ha un acuto senso del disegno dell'ambiente tridimensionale e della costruzione dell'immagine. Il suo approccio nel creare le sue opere è spesso specifico al posto e cerca di utilizzare le qualità spaziali in ogni luogo. Le tecniche da lei usate includono il disegno di strutture da utilizzare in tandem con luce e proiezione animata, manipolazione di immagine digitale prodotta in un range di materiali e l'uso di sensori e programmazione in relazione alla forma architettonica. Il suoi recenti lavori includono: Behind The Beach-hut (1997), Imagined Journeys (1998), Shelf Life (1999), Light Decks (1999). I suoi progetti attuali includono Folly, un'istallazione mobile basata su una scultura digitale commissionata da Artsway, e A digital Garden, un ambiente architettonico che incorpora l'uso di sorgenti di luce programmati con muri di vetro, co-ordinata da The Gallery of the Future, University of Loughborough.

Dello stesso autore
Stampa
Tutte le news

Privacy
Nota informativa sulla tutela dei dati personali
Cookie Policy
Informativa estesa sull'utilizzo dei cookie
Pubblicità
La pubblicità su FaredanzA.it
Informazioni
Condizioni di acquisto
Collaborazioni
suggerimenti o proposte
Panservice Deltaeffe Manutenzione a cura di
Fabrizio Paglia