LA DANZATERAPIA

(07/09/2000) di Rolando Renzoni
La danzaterapia si sviluppa all'interno della nostra cultura terapeutica, di cui intepreta in modo originale la crisi (nel superamento del dualismo mente corpo, nella soggettivizzazione della cura e della relazione curante) e di cui rappresenta una delle più interessanti emergenze creative.

Non nasce, quindi, da una particolare concezione religiosa o da una appartenenza culturale, per quanto, specie in alcune sue varianti, si riconnetta esplicitamente ad alcuni aspetti originari della tradizione medica occidentale : la danza svolgeva una funzione di primo piano nelle pratiche rituali di guarigione diffuse in tutta l'area mediterranea e nord europea e nell'Italia meridionale.

Obiettivo del progetto è quello di saggiare le potenzialità insite nel rapporto tra espressione artistica e terapia, attingendo alle radici di fenomeni scomparsi nella pratica, ma interiorizzati dal sentimento popolare e dalla ricerca scientifica.

La suggestione che ci muove risiede infatti nella possibilità di cogliere alcuni vitali parallelismi tra i rituali magici di guarigione del passato e la riscoperta in termini attuali del valore terapeutico della espressione artistica.

Da tale parallelismo emerge innanzitutto la comune tensione verso una forma simbolica di comunicazione delle emozioni che assicura il passaggio da una modalità di comunicazione diretta, spontanea ed immediata ad una riflessione sull'esperienza emozionale mediata da un codice preciso, simbolico che permette di esprimere e di definire l'emozione provata, constetualizzandola in una dimensione spazio-temporale, cioè di mettere ordine nell'esperienza emozionale interna.

Entrambi i contesti infatti (il rituale magico di guarigione e l'intervento arteterapeutico permettono di attuare quel continuum così importante in ambito terapeutico, tra le due forme di comunicazione delle emozioni: quella spontanea, diretta ,immediata e quella simbolica, intenzionale, mediata da codici, regole, canoni.

La rivisitazione dell'immaginario mitico del fenomeno scomparso (ad es. il tarantismo salentino) e delle forme espressive che vi sono collegate, la parte archetipica, che ha un suo riscontro gestuale e coreografico, terapeutico in senso lato, ci riportano infatti ad un preciso potere attribuito alla musica, ad una particolare incidenza attribuita alla danza.

Sono queste le implicazioni più profonde che intendiamo rendere esplicite all'interno del percorso proposto.

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