LAURA CAZZANIGA e SILVIA AZZONI all'AMBURGO BALLETT

(22/09/2000) di Rita Galdieri
Per tornare a parlare del grande coreografo JOHN NEUMEIER e del suo ultimo lavoro "MESSIA", in programma il 22 e 23 Settembre al Teatro dell'Opera di Roma, non potevamo dimenticare che nel cast dei 50 danzatori di varie nazionalità dell'Amburgo Ballett, spiccano due nomi italiani che hanno intrapreso all'estero la loro carriera artistica dove si sono potuti affermare e diventare famosi.

E' il caso di LAURA CAZZANIGA e SILVIA AZZONI in compagnia di Neumeier Laura da oltre tredici anni e Silvia da otto.

Seguiamo le loro storie:

 

 

Laura Cazzaniga è nata a Cassano d'Adda (Bergamo) e a soli 11 anni lascia la sua cittadina per entrare nell'Accademia di Danza a Montecarlo diretta da Marika Bresobrasova. Partecipa nel 1987 al premio di Losanna classificandosi nei primissimi posti. Viene notata da Neumeier, presidente della giuria, e nel 1988 entra in compagnia. nel 1992 diventa solista e nel 1998 prima ballerina rivestendo i maggiori ruoli del repertorio classico e danzando su creazioni del coreografo Neumeier.

Laura agile, fresca, disinvolta, padrona del suo fisico flessuoso, bellissima, dai capello biondi elegante e riservata dedica la sua vita alla danza che per lei è veramente tutto. La sua personalità artistica è talmente singolare che fa meraviglia.

 

 

Silvia Azzoni nata a Torino, inizia a studiare in una scuola privata e partecipa anche lei al concorso di Losanna dove vince una borsa di studio che le permette di entrare a far parte della scuola dell'Amburgo Ballett nel 1991. Nel 1993 entra in compagnia e nel 1996 ne diventa solista. Parlare con lei è un piacere perchè equivale a rivivere le emozioni che suscita la sua ricca personalità di artista. Occhi chiari vivaci un corpo piccolo ma dalle proporzioni perfette. Un tipo di ballerina, dinamica moderna, decisamente simpatica con molti interessi personali ed artistici.

In questa mattinata romana al teatro dell'Opera, dove le ho incontrate per parlare di loro scopro nei loro visi la nostalgia dell'Italia della propria gente e delle proprie radici. Le lascio girare per la città dove per ancora un pò di ore prima delle prove generali si godono il sole, questo clima mite che presto lasceranno. L'augrio che faccio loro? La speranza di rivederle presto in Italia.

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