ROMAGNA DANZA OMAGGIO A BACH NEI 250 ANNI DELLA MORTE

(15/09/2000) di Claudia Rocchi
In Romagna non si vuole accettare che la danza venga trattata da cenerentola fra le arti. Ma, visto che Maometto rifiuta di dirigersi alla famosa montagna, è quest'ultima a muoversi verso Maometto.

Rosanna Pasi di Faenza (Ravenna), insegnante di lettere, da quando è andata in pensione continua a vivere in mezzo ai giovani; si mantiene giovane abbeverandosi alla fonte dell'entusiasmo e trasmette linfa galvanizzante a chi la circonda. Con intuito, intraprendenza e capacità organizzativa, ha compreso che per avere un futuro più roseo, la danza deve avvicinarsi al mondo della scuola. In particolare ai giovani discepoli, potenziale pubblico del domani, in grado di apprezzare la danza solo se riceveranno un'educazione più corretta, rispetto a quanto è stato loro mostrato fino ad oggi.

Nel '95 Rosanna ha avvicinato alcune insegnanti di danza di scuole locali romagnole proponendo loro: "Ragazze, perchè non ci uniamo in un'associazione culturale che si adopera per diffondere in modo più articolato la danza, con progetti in rete che coinvolgono le scuole dell'educazione di base?" Molteplici le reazioni: chi è saltata di gioia, chi ha risposto un secco: no!, chi ha glissato la domanda, chi ha detto si ma con riserva, chi ha preteso i tempi supplementari per decidere. Rosanna Pasi come un bulldozer è passata all'attacco: è nata l'Associazione "Romagna Danza" con 5 scuole. Oggi sono già 17 e altre hanno chiesto di iscriversi. Fanno parte di Romagna danza scuole di Cesena, Gambettola, Rimini, Riccione, Cattolica, Russi, Faenza, Castelbolognese. Ma ve ne sono anche fuori territorio: a Bologna, Modena, in Lombardia, in Veneto.

In cinque anni l'associazione ha coinvolto la scuola primaria e secondaria con tre progetti: "La Befana", "I Re Magi", "Il Mito". Invariata la formula, apprezzata da insegnanti scolastici con rispettivi alunni, e da maestre di danza con rispettive allieve. Partendo da un testo letterario, le scuole "istituzionali" hanno sviluppato determinati argomenti attraverso scritti, interviste, disegni. Le scuole di danza, invece, hanno affrontato l'uno o l'altro capitolo ricreandolo attraverso il linguaggio di Tersicore. Uno spettacolo finale, incentrato sulle diverse coreografie e tecniche, ha riassunto il tema portante dell'anno, davanti agli occhi degli scolari che, in modo diverso, hanno preso parte al progetto.

Per l'anno scolastico 2000/2001, "Romagna danza" ha messo in cantiere "Gente in città", ispirato a Le città invisibili e Marcovaldo di Italo Calvino. Con il nuovo millennio, l'associazione spalanca le porte anche a un progetto multimediale. Si chiama www.Millenium.it. In questo caso non saranno presi in esame testi esistenti; si partirà invece da argomenti portanti, se è lecito il termine, che hanno caratterizzato i dieci secoli or ora trascorsi. L'obiettivo ancora una volta sarà quello di un lavoro coreutico e di una ricerca in classe con gli studenti.

La premessa era necessaria per introdurre il passo in avanti compiuto da "Romagna Danza" e Rosanna Pasi: il primo Concorso "Città di Faenza - Ricordando Bach". Il concorso è servito in realtà da pretesto per una giornata di studi e aggiornamento all'insegna della danza. Venerdì 8 settembre 2000 le scuole di "Romagna danza" sono state invitate nell'ottocentesco teatro Masini di Faenza per esibirsi in una coreografia di libera creazione su musica di Bach. Si è reso omaggio, in tal modo, al compositore tedesco nei 250 anni dalla morte. L'occasione è sembrata valida anche ad alcune scuole non ancora associate che hanno richiesto di partecipare. "Studio Danza" di Fidenza (Parma) e "Punto Danza" di Roma sono state così ammesse al concorso quali amiche e sostenitrici di "Romagna Danza". Si sono unite a "Scuola danza Città di Cesena", "Danza e Danza" di Castelbolognese (Ravenna), "Lavori in corso" di Ravenna, "Idea Danza" di Russi (Ravenna), "Ateneo Danza" di Forlì, "Scuola danza Romeo Neri" di Rimini, "Progetto Danza" di Ravenna, "Arabesque Dance Center" di Rimini, "Rapsodia Danza" di Cesena, "Accademia Cecchetti" di Ravenna, "Centro Danza Futura" di Rimini. La massiccia partecipazione ha dato vita a una maratona di due ore con venti diverse coreografie.

La manifestazione è riuscita perchè si è visto lo spirito giusto: nessun clima teso e cupo da alacre competizione. Si è apprezzato invece il desiderio e il bisogno di aggiornamento, attraverso un confronto diretto e uno scambio di idee e di vedute sereno e gioioso. Chi è rimasto felicemente sorpreso da questo nuovo modo di accogliere e divulgare la danza, è stato il presidente di giuria: Arturo Cannistrè, ballerino della Compagnia Aterballetto di Reggio Emilia diretta da Mauro Bigonzetti e pure coreografo. Per il danzatore siciliano la qualità delle piccole scuole esibitesi sul palco è andata al di là delle aspettative, pur osservando che c'è ancora molto lavoro da svolgere: "E' importante - ci raccontava alla fine della giornata davanti a una pizza fumante - che le scuole di danza siano di larghe vedute, aperte ad ogni tipo di suggerimento che sortisce dal mondo della danza. Ma è importante che le medesime scuole educhino gli allievi a uno stile. E' fondamentale ad esempio che le ragazze danzino a piedi nudi come sulle punte.

E' lo stile, che deve contraddistinguere una scuola".

Il seminario coreografico dell'8 settembre ha soddisfatto nel complesso Cannistrè; il presidente di giuria, coadiuvato da Ivan Iori e Francesca Rossetti, avrebbe comunque apprezzato un ricorso maggiore da parte delle scuole a Balanchine: "Le musiche di Bach si prestavano particolarmente a utilizzare elementi tecnici ispirati al grande coreografo Balanchine; peccato che le scuole abbiano accolto ben poco l'invito".

Alla fine la giuria ha premiato due scuole e ha distribuito quattro menzioni. Punto Danza Roma e Arabesque Dance Center Rimini hanno vinto il primo premio: due milioni e mezzo da investire in corsi di aggiornamento per insegnanti e allievi. Punto Danza è stato scelto per "l'energia e la serenit? trasmesse dalle giovani allieve, in particolare dalle bambine, sinonimo di un ambiente sereno in cui emerge lo stile del maestro Massimo Perugini". Anche Arabesque di Rimini è stato scelto "per l'energia che sortisce dall'interno, e per lo stile che l'insegnante June Gallagher trasmette alle sue ragazze". Le menzioni sono andate a Accademia Cecchetti Ravenna, Studio Danza Fidenza, Scuola Danza Citt? di Cesena, Ateneo Danza Forlì. Accademia Cecchetti ha presentato un'allieva solista esibitasi su una coreografia di Daniela Pezzi: "Interessante la danzatrice e bella la coreografia", ha commentato Cannistrè. Studio Fidenza diretto da Cinzia Longhi, è stato menzionato per "aver dimostrato di credere nel lavoro sulla danza classica che sta portando avanti". Della Città di Cesena è risultato gradito "il lavoro sul contemporaneo e il modo di concepire la danza moderna laddove facilmente si tende a copiarsi. Ma è piaciuta ancora di più la solarità dell'insegnante Claudia Bruni". Di Ateneo Danza Forlì, infine, diretto da Stefania Sansavini, ha convinto il lavoro sul classico: "Si sono viste delle lacune, compensate però dalla sicurezza scenica".

Un piacevole epilogo della entusiasmante giornata, è stata la presenza di una scuola di danza ospite: Il Balletto di Castelfranco Veneto (Treviso) diretta da Susanna Plaino. Le allieve hanno presentato la coreografia vincitrice nel '99 del "Grand Prix" Città di Praga. Un pezzo di danza classica di livello, per una scuola privata, che conquista per l'armoniosa cura dei movimenti delle braccia. Caratteristica questa poco frequente, e invece necessaria.

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