INTERVISTA ALLA DIRETTRICE SCUOLA DI BALLO TEATRO ALLA SCALA

(23/07/2001) di Faredanza
Gent.ma Direttrice Anna Maria Prina In Italia esistono nuovi talenti? come scoprirli e valorizzarli?

Sicuramente in Italia esistono nuovi talenti. L'Italia è il paese dei poeti, dei musicisti, dei geni!! Ma scoprirli e soprattutto "incanalarli" e portarli all'attenzione del pubblico è assai difficile. Noi italiani abbiamo molte idee, molta inventiva ma poca disciplina. Disciplina in senso lato. Spesso fatichiamo ad arrivare alla meta proprio perchè ci facciamo distrarre da mille cose, imbocchiamo mille strade e ci lasciamo affascinare dalle luci di un imbonitore... Per diventare ballerini famosi bisogna innanzitutto avere una più che solida preparazione (la competitività è oggi enorme!), senso artistico, voglia di migliorare e poter fare gli incontri giusti, ovvero persone che ti possano consigliare per il meglio. E poi ci vorrebbe...l'amore per gli italiani, l'amore per i propri prodotti e per la propria arte! Ma questo è un discorso forse troppo ampio.

La danza italiana secondo lei è uscita dalla crisi che l'ha travolta negli anni 90? Cosa fare per farla crescere?

La danza in Italia è più che mai in crisi a causa dell'eterna mancanza di fondi da destinare all'arte, dello scollamento fra le varie parti preposte al suo avanzamento, dell'immagine distorta, e di conseguenza negativa, che spesso ne danno i media anche avvallando antichi pregiudizi. Inoltre, la televisione allontana sempre più il pubblico e gli eventuali candidati danzatori dalla "nobile arte di Tersicore" proponendo modelli volgari, ma di forte impatto (ballerinette semi nude, dalle forme molto procaci, con attitudini e tecnica estremamente limitate e coreografie banali e sguaiate). Bisognerebbe affinare il gusto degli italiani e impedire a persone senza cultura e raffinatezza di dettare legge su qualsiasi genere di danza sia in televisione sia in teatro e certamente introdurre nelle scuole, fino dalla materna, l'educazione alla danza.

La crisi del Bolshoy è sintomo di una crisi mondiale o è un fatto legato alle vicende storiche della Russia?

E' legato strettamente alle tristi vicende storiche della Russia, che sono anche, purtroppo, lo specchio del mondo.

Molti talenti italiani della danza lavorano stabilmente all'estero e sono praticamente sconosciuti in Italia cosa fare per farli conoscere? Secondo Lei potranno o vorranno mai tornare in Italia?

In realtà, i veri talenti italiani all'estero sono conosciuti in Italia, ma saranno disposti a tornare quando si darà loro la certezza di ballare alle stesse condizioni e con la stessa frequenza. E questo è comprensibile!

Vista la sua lunga esperienza come Direttrice della Scuola di Ballo della Scala ritiene che i giovani di oggi mettono lo stesso amore dei giovani che qualche hanno fà uscendo dalla Sua Scuola sono diventati personaggi acclamati in tutto il mondo? Sono disposti ancora oggi a fare tutti quei sacrifici indispensabili per emergere in questa difficile professione?

Alcuni giovani d'oggi hanno ancora lo stesso amore di un tempo per lo studio della danza. Ma certamente oggi le distrazioni sono maggiori e le possibilità di diventare noti facendo poco sono aumentate vertiginosamente (vedi Grande Fratello). I giovani si possono chiedere, quindi, perchè mai lavorare tanto per non avere neppure la certezza di diventare famosi? I giovani inseguono sempre meno un sogno, il loro sogno, e cercano di ottenere il massimo con la minore fatica. Noi abbiamo a Scuola allievi e allieve che vengono da molto lontano, vivono soli in collegio oppure si alzano prestissimo per venire alle lezioni e rinunciano a ulteriori ore di sonno per studiare la sera dopo cena con grande sacrificio. Perci? vi sono ancora ragazzi con ideali. E hanno la fortuna di avere scelto una cosa che amano, la danza, che possono praticare, alla Scala, ai massimi livelli.

Si parla tanto di riavvicinare i giovani al teatro, alla danza secondo Lei cosa si dovrebbe fare per farli innamorare di questo fantastico mondo?

Bisognerebbe raccontare loro la danza fin da piccoli, farla praticare in modo divertente e non accademico e mostrare spettacoli coinvolgenti e non noiosi. Così fino al Liceo. A questo punto saranno pronti per spettacoli di maggior spessore intellettuale e per avvicinarsi a ogni genere di danza. Poi, saranno i ragazzi stessi a decidere se continuare ad amarla. Adesso non ne hanno gli strumenti. Come diceva il Maestro Sinopoli: "i giovani devono essere avvicinati perchè non possono da se' avvicinarsi" e ancora "io ritengo che il compito sia veramente della scuola"Se io penso ad esempio ai governi della dinastia T'ang, in Cina, nell'VIII secolo dopo Cristo, penso al livello culturale di quei ministri e penso al livello culturale dei nostri ministri, allora ho un po' di tristezza". Anch'io penso e sento come Sinopoli. E aggiungo: importante per appassionare i giovani alla magia del teatro sarebbe abituarli ai classici e dare loro spettacoli di facile comprensione e non volgari. Troppi spettacoli d'oggi sono crudi e grossolani. Lo è già in parte la vita, non c'è bisogno di portarla in scena con l'alibi di fare arte! Il teatro è finzione, è magia. E se questo non sarà possibile, che sia almeno colto e di buon gusto!

 

 

Gent.ma Sig. Anna Maria Prina,

 

grazie per la Sua disponibilità e cortesia.

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