
Danza al cinema
(29/01/2001) di Andrea Cagnetti
Finalmente un bel film che racconta la danza; sono ormai lontani gli anni ottanta, quando si poteva aspettare con fiducia una nuova produzione cinematografica che potesse esaltare gli appassionati.
Uscirà a febbraio "Billy Elliot", questo il titolo con cui gli italiani hanno ribattezzato "Dancer", già presentato a Cannes, è un film delizioso.
Il grande valore di quest'opera è nel sapore che trasmette, andandolo a vedere non ci si deve aspettare un romanzetto imbellito di corpi danzanti e virtuosismi tecnici che sono bellezza effimera.
Nella regia, nella fotografia ma soprattutto nella capacità interpretativa del debuttante Jamie Bell, il protagonista, si legge lo spirito che unisce tutti i giovani che rivolgono la propria vita alla danza, il senso della disciplina corazza la speranza di chi vuole arrivare, la passione della danza che contamina il quotidiano, e diventa strumento di sfogo emotivo nei momenti di conflitto.
Stephen Daldry ha curato la regia dimostrando di essere entrato nella psicologia del danzatore con grande sensibilità e finezza. Il ritmo di tutto il film e della sua colonna sonora, accompagnano a braccetto la temperanza esplosiva del giovane Billy.
E' un film che ho visto a dicembre ma a distanza di due mesi resta vivo nei miei ricordi, forse questo è il metro migliore per misurare la grandezza di questo film.
Consiglio a tutti la sua visione, emoziona anche chi non si è mai accostato al mondo della danza.
Andrea Cagnetti