AL NUOVO SI BRINDA CON LA VEDOVA ALLEGRA

(29/12/2000) di TNT new
Un omaggio a Franz Lèhèr è un omaggio alla gioia, al gioco, al divertimento. Ma è soprattutto un omaggio al mondo musicale dell'operetta, un mondo magico, forse un po' improbabile; un mondo di happy end e di grandi finali ricchi e pomposi: in due parole, il mondo del "vissero tutti felici e contenti".

Raccontare in danza tutte le vicende, i colori e le tracce delle storie delle numerosissime operette di questo straordinario compositore, sarebbe stato sicuramente presuntuoso e, forse, anche storicamente scorretto. Per questo motivo, Luciano Cannito, coadiuvato dall'esperienza d'un uomo di spettacolo come Filippo Crivelli, che dell'operetta e del suo mondo è oggi uno dei più raffinati e intelligenti interpreti, dalla cifra stilistica di Eugenio Guglielminetti che ha disegnato i costumi e dalla sensibilità di Bruno Coli che ha elaborato le musiche originali, ha preferito raccontare un percorso di emozioni che passano attraverso le arie più celebri di Lèhèr e che ormai appartengono all?immaginario e alla memoria collettiva.

A "condurre le danze", nella prima parte dello spettacolo, dedicata a tutte le sue più celebri operette, dal "Paese del sorriso" a "Federica", da "Eva" a "Giuditta", dal "Conte di Lussemburgo" a "Paganini", alla "Danza delle libellule", fino alla magica evocazione de "La vedova allegra", è una fantomatica figura di musicista che, quasi in preda ad un delirio divertente ma anche nostalgicamente sentimentale, insiste a dirigere un'orchestra che non c'è: un personaggio - sarà lo stesso Lèhèr? - che, passando attraverso i numerosissimi percorsi musicali offerti dalle sue più belle pagine musicali, rincorre le storie e le note cercando di ricostruire con la fantasia il magico mondo fin de siècle in cui trionfò l'operetta. Anche il disegno coreografico e l'ambientazione scenica, assolutamente astratti e moderni nei primi momenti dello spettacolo, poi sempre più contaminati dalle suggestioni d'epoca, accompagnano questo viaggio a ritroso nella memoria e nella nostalgia, sempre vissuta, però, attraverso il filtro dell?ironia e del gioco che rappresentano, del resto, la base costante del mondo dell?operetta.

La seconda parte dello spettacolo è tutta dedicata a "La Vedova Allegra", che già offri la traccia, dieci anni fa per un balletto di grande successo creato intorno a Luciana Savignano insieme alla Compagnia del Teatro Nuovo. Anche in questo caso la musica di Lèhar funziona come la cassa di risonanza di memorie sepolte, di infanzie remote, di giochi perduti, di profumi dimenticati: le melodie più famose di quella che è ormai universalmente considerata l?operetta per antonomasia, si susseguono come disordinatamente ad evocare situazioni e sentimenti di un'epoca leggiadra, alla quale si può guardare con nostalgia e commozione ma sempre con la complicità della malizia e dell'ironia. Del resto i ritmi indiavolati, la gioia travolgente, la contagiosa comunicativa di tante celebri melodie di quest'operetta, nell'inconscio collettivo sono evocatrici d'un solo unanime sentimento: l'allegria. Quell'allegria che rende irresistibile il fascino della "Vedova" immortale.

Recite: sabato 30 dicembre ore 21.00 - domenica 31 dicembre ore 20,30, con brindisi insieme agli artisti

Biglietti: 30/12 Intero L. 35.000, Ridotto L. 30.000 - 31/12 Intero L. 50.000

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