SCHIACCIANOCI AL TEATRO NUOVO (20/12/00)

(20/12/2000) di TNT new
Il Teatro Nuovo festeggia il Natale con la magia di "Schiaccianoci", in programma il 25 dicembre alle ore 21.00 e il 26 dicembre alle ore 15,30, nell'interpretazione del Teatro Accademico di Stato del Balletto Classico di Mosca. La parola a Luigi Rossi per una presentazione della più celebre fiaba di Natale: "Schiaccianoci " uno dei più bei doni della danza, non soltanto per i bambini, ma per chiunque ami l'elemento magico del teatro. Lo ha detto uno che se ne intendeva, George Balanchine, oltretutto autore di una stupenda versione del balletto musicato da Ciaikovski".

Il direttore dei teatri imperiali Vsevoloiski commission a Marius Petipa, nel 1890, un nuovo balletto da scrivere è come La bella addormentata è in collaborazione con Ciaikovski. Il coreografo francese era all'apice della sua gloria ed esercitava una benefica dittatura sul balletto pietroburghese. Si accinse dunque alla nuova creazione, con l'abituale metodo di lavoro, sottoponendo cioè a Ciaikovski un canovaccio coreografico, che prevedeva dettagliatamente persino le battute musicali necessarie, a suo avviso, per ogni scena. Si era comportato così anche per La bella addormentata e i risultati avevano stimolato la fantasia musicale ciaikovskiana.

Questa volta però le cose andarono diversamente. Non si sa a quale punto della preparazione (forse a prove già iniziate), Petipa si ammalò seriamente e dovette lasciare la composizione al suo aiuto coreografo Ivanov. Lev Ivanovic Ivanov (Mosca 1834 - Pietroburgo 1901) è figura ancora un po' misteriosa nella storia del balletto russo. Sebbene fortemente influenzato dalla tradizione occidentale che gli derivava, oltrechè da Petipa, anche da Enrico Cecchetti è il grande maestro italiano, con il quale collaborò in altre produzioni - Ivanov va considerato il primo coreografo russo di impronta originale. Oltre al secondo atto del Lago (il celebre "atto bianco"), a lui si deve l'intenso e struggente pas de deux di Schiaccianoci, che resta esemplare come modello di duetto romantico nell'ambito del balletto tardottocentesco; nonchè quadri di grande suggestione come il valzer dei Fiocchi di neve. La sua estesa fantasia creatrice si applicò inoltre nelle colorite danze caratteristiche nel "divertissement" del secondo atto, per non parlare della movimentata battaglia dei topi e dei soldatini di legno capitanati dal prode Schiaccianoci.

Schiaccianoci andò in scena al Marinski di Pietroburgo il 5 dicembre 1892, rinnovando il successo che aveva accolto pochi mesi prima la suite eseguita in sede concertistica.

La favola, infantile o onirica, resta comunque immanente nelle varie trasmigrazioni del capolavoro, che non pu? prescindere dalla sua base musicale, così paradossalmente euforica per un compositore divorato dalla nevrosi e alle soglie della morte.

La versione coreografata da Kasatkina e Vasiliov riprende quella di Vainonen, pur distaccandosene, dal punto di vista della drammaturgia, per un impianto più attuale. Mentre il passo a due del secondo atto rimane pressoch? identico in tutti gli allestimenti, qui sono state riprese dalla versione di Vainonen le danze di carattere, il Valzer dei Fiori e i Fiocchi di Neve, resi in modo esemplare sia per bellezza dei disegni che per complessità tecnica delle danze.

Inoltre, Kasatkina si riaccosta alla lettera della fiaba di Hoffman, ristabilendo la presenza, in luogo dell'abituale Re dei Topi, della figura femminile di Myshilda, Regina dei Topi, con le sue interessanti variazioni, e del Principe dei Topi dalle sette teste. Non solo: tra le danze di carattere, quella conosciuta come "danza francese" o "danza del pastorello" viene ristabilita nel suo significato originario di "danza dello spazzacamino" (secondo Hoffman), un passo a tre di delicata bellezza, in cui la scala dello spazzacamino diventa elemento di coreografia. Centrale resta l'inquietante figura di Drosselmeyer, vero e proprio misterioso regista della vicenda e signore dei sogni, il cui ruolo è stato qui rinforzato da nuovi ed originali interventi coreografici che, tecnicamente, dal mimo lo trasportano a pieno diritto nella danza.

 

Recite: lunedì 25 dicembre alle ore 21.00

 

Biglietti: Intero L. 35.000, Ridotto L. 30.000

 

Per "I Pomeriggi a Teatro", martedì 26 dicembre, ore 15.30. Posto Unico L 24.000

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