
La continuità di un disegno
(20/11/2000) di TNT new
non solo divenire ma desiderio ed impegno costante di allargamento come se da una piccola foto di gruppo in bianco e nero si sia arrivati ad una foto di ingrandimento a colori. Mi trovo a testimoniare, per questioni anagrafiche e per un serio proposito di osservazione, nascita e crescita della Fondazione Teatro Nuovo, diventata attraverso gli anni insperatamente ma spiegabilmente il teatro della danza. qui si è lavorato, e sicontinua a lavorare duro; tutto l'edificio, collocato sulle rive del Po, circondato dalle colline torinesi, riecheggia del fervore di voci e di movimenti nello studio di una disciplina che ha trovato il suo "ubi consistam". Prima cosa: la scuola, le basi, le aule e il ricorso all'insegnamento cubano celebre nel mondo intero e forte di infinite battaglie; il Liceo Coreutico, termine quasi sconosciuto ai più con una gammamo molto estesa di apprendimenti per l'educazione e la formazionenon solo del ballerino ma del danzatore, qualifica pi? estesa, che guarda oggi lontano e comprende la scuola moderna per affrontare anche il repertorio contemporaneo.
Inviti quindi a coreografi di tendenze avanzate come si è fatto con Mats Ek, Robert North, Lindsay Kemp; possibilità a giovani coreografi emergenti di affrontare un pubblico più vasto ed eterogeneo come le allegre brigate studentesche che ogni estate sono solite animare il Festival di Vignale nella frequentazione dei più svariati seminari; l'accostarsi ai grandi testi della letteratura ballettistica del Novecento, l'ultimo esito essendo il "Romeo e Giulietta", capolavoro musicale di Prokofiev nella coreografia di Vittorio Buiagi, tragedia di Amore e di Morte che trova così tanti riferimenti nella vita travagliata dei giovani d'oggi, ombre e luci di una storia sfortunata.
Noi, invece, vogliamo guardare alle sole luci destinate ad illuminare il cammino di questi giovani e di un'istituzione ormai da tempo maggiorenne.