Sebastiano Lo Monaco in

(04/11/2000) di Donatella Franzoni
Mercoledì 8 novembre alle ore 21 all'Arena del Sole di Bologna, Siciliateatro Associazione e Festival "La Versiliana" presentano SEBASTIANO LO MONACO in CIRANO DI BERGERAC, di Edmond Rostand, traduzione di Mario Giobbe, regia di GIUSEPPE PATRONI GRIFFI, scene e costumi di Aldo Terlizzi. Con Marina Biondi, Claudio Mazzenga, Robert Madison, Daniele Pecci, Fabio Rusca e con Francesca Romana Succi, Nana Torbica, Massimiliano Benvenuto, Massimiliano Vado, Giuseppe Gravante, Adriano Evangelisti, Alfredo Angelici, Lucio Arisci, Giuseppe Bambagini, Dario Biancone, Francesco Castaldi, Luca Maria Cieri, Guido Cipolla, Carlo Cozzolino, Giorgia Flora, Maurizio Formigoni, Simone Fulciniti, Ugo Giacomazzi, Alessandro Gruttadauria, Walter Pizzi, Ciro Romano, Sabrina Solimando. Repliche fino a domenica 12 novembre. Feriali ore 21, domenica ore 16.

Trenta attori, centoventi costumi, ingegnose soluzioni scenografiche in questa edizione della celeberrima commedia eroicomica dedicata al poeta-spadaccino dal naso spropositato e deforme che non ha il coraggio di esternare il proprio amore alla bella cugina Rossana. L'intrepido, infelice e colto sognatore Cirano è interpretato da un trascinante Sebastiano Lo Monaco che trova un giusto equilibrio tra spavalderia e sofferenza. La regia di Giuseppe Patroni Griffi restituisce pienamente il clima eroico e romantico della commedia.

La fortuna di Cirano.

Non aveva ancora trent'anni quando l'attore più importante della Francia di fine secolo scorso Coquelin chiese a Edmond Rostand un testo teatrale "su misura" che unisse vari generi drammatici: il dramma storico, la commedia, il genere comico e drammatico, il dramma eroico e la tragedia. Fu dunque per invito di un attore cioè di un uomo di scena che nacque un capolavoro della letteratura teatrale come Cirano di Bergerac, che ebbe subito un successo popolare straordinario e incontrastato continuato per tutto il Novecento.
Quale il segreto della costante fortuna scenica di questo testo? Il personaggio principale, Cyrano de Bergerac, non è un nome di fantasia, è una persona realmente esistita: uno scrittore della Francia del '600, autore di romanzi utopistici, tragedie, commedie, ma soprattutto una figura eccentrica, bizzarra, estrema, che coltivava un interesse profondo e particolare sia per la lettura fantastica che per le scoperte scientifiche e le riflessioni filosofiche e morali. Insomma, un genio scandaloso e irregolare, inviso ai potenti del suo tempo, che quando entrò in disgrazia fecero di tutto per accelerare la sua rovina. Rostand prende spunto da questa figura e ne fa un personaggio immortale e credibile. E' questo che affascina soprattutto del testo: una ricostruzione storica talmente ingegnosa e plausibile che avvicina straordinariamente ai suoi tempi, una vicenda privata talmente ardita e complessa in cui è possibile riconoscere le glorie e le miserie non di un individuo, ma dell'uomo intero con i suoi slanci, le sue passioni, i desideri più arditi e le più assurde mortificazioni. Con soluzioni di straordinaria genialità teatrale come la dimensione iperbolica del naso di Cirano e l'ironia shakesperiana della scena del balcone, un po' D'Artagnan, più romantico e scaltro di Romeo, più infelice di Amleto, Cirano rappresenta l'essere umano nel pieno della più sublime eccitazione, e nel momento del degrado più infimo, ma che in entrambi i casi riesce a ritagliarsi un angolo di irrinunciabile dignità.

La messinscena di Patroni Griffi e l'interpretazione di Lo Monaco

Utilizzando opportunamente la bella e "classica" traduzione in versi martelliani di Mario Giobbe (1898), quasi coeva all'opera, il regista Giuseppe Patroni Griffi propone una messinscena del Cirano che con gusto resta nell?ambito della tradizione, con le sue belle scene dipinte, sipari che s'intrecciano in un gioco di teatro nel teatro, i costumi preziosi e sgargianti (entrambi firmati da Aldo Terlizzi), i clangori dei duelli, i fumi dei campi di battaglia, l'aura romantica dei duetti d'amore.
Cirano è un trascinante Sebastiano Lo Monaco che con intelligenza recitativa trova un giusto equilibrio tra spavalderia e sofferenza, giocando con tratti da maschera della Commedia dell'Arte sulla famosa tirata delle 20 varianti con le quali poter descrivere il suo naso, e dando sfumature di romantica verità a quella altrettanto nota delle 8 varianti della definizione di un bacio. Accanto a lui la dolce Rossana di Marina Biondi, l'amico fidato Le Bret di Claudio Mazzenga, il bello ma ottuso, come da copione, Cristiano di Robert Madison e una nutritissima compagnia di giovani e generosi attori.

Informazioni, prenotazioni e vendita presso Arena del Sole, via Indipendenza 44, Bologna Tel. 051.2910.910 - fax 051.2910.915 (giorni feriali: lunedì ore 15.30 - 19, da martedì al sabato ore 11.00 - 19.00).

Teleprenotazioni con carta di credito al n. 051.648.63.87 (feriali ore 15.30 - 18.30).

VENDITA BIGLIETTI ON LINE CON CARTA DI CREDITO: www.arenadelsole.it

Dello stesso autore
Stampa
Tutte le news

Privacy
Nota informativa sulla tutela dei dati personali
Cookie Policy
Informativa estesa sull'utilizzo dei cookie
Pubblicità
La pubblicità su FaredanzA.it
Informazioni
Condizioni di acquisto
Collaborazioni
suggerimenti o proposte
Panservice Deltaeffe Manutenzione a cura di
Fabrizio Paglia