Per una volta, per la prima volta, la Scuola di ballo del Teatro alla Scala presenta il suo spettacolo annuale con un programma basato esclusivamente sugli stili neo classico, moderno e contemporaneo. Oltrechè scelta artistica coerente con la programmazione del Teatro, incentrata sul Novecento, lo spettacolo rispecchia il rinnovamento in atto alla Scuola di ballo nel nuovo millennio: la ristrutturazione dei corsi che prevede l'affiancamento della specializzazione in danza moderna alla tradizionale specializzazione in danza classico - accademica e l'istituzione dei corsi di propedeutica.

Questo rinnovamento segue l'evento storico della fine del secolo scorso: il trasferimento della Scuola nel 1998, dalla sede storica del Piermarini, nel nuovo palazzo di via Campolodigiano, ristrutturato ad hoc per consentire una formazione più armonica, tecnicamente e pedagogicamente più valida.

La scelta degli autori coreografici dei brani è ulteriormente significativa: si è inteso dare risalto ad artisti giovani facenti parte del "Progetto contemporaneo" scaligero, voluto a suo tempo da De Warren e poi da Carbone e Terabust, e membri del Corpo di Ballo del Teatro. Dunque, forze interne sulle quali puntare e a cui augurare ogni successo nel 2000.

I brani di apertura e chiusura dello spettacolo sono stati creati dal maitre de ballet e da docenti della Scuola di ballo. In particolare desidero evidenziare che il balletto di chiusura su musiche di De Falla è dedicato al più grande ballerino spagnolo del Novecento: Antonio Gades. L'aspetto formativo, poi, peculiare del Teatro alla Scala, è esaltato dalla collaborazione della Scuola di ballo con gli allievi scenografi e costumisti, che hanno realizzato quasi totalmente le scene e i costumi di "Variegato Novecento".

In questo inizio di millennio desidero augurare alla Scuola di ballo del Teatro, di cui sono stata anche allieva, anni meravigliosi e produttivi come lo sono stati quelli dal 1813 a oggi.