Stagione 2001 del Teatro dell'Opera: le Opere

(30/10/2000) di Renato Bossa

Foto Corrado Maria FALSINI

LE OPERE

 

La stagione 2001 del Teatro dell'Opera s'inaugura il 23 gennaio con La rondine, commedia lirica in tre atti, di Giacomo Puccini, composta nel 1917, un lavoro ai confini con l'operetta viennese, ancora oggi non di frequente presente nei cartelloni. Sul podio Gianluigi Gelmetti, nuovo Direttore Principale dell'Orchestra del Teatro, prosegue nella sua riproposta delle pagine meno eseguite del Novecento italiano (ricordiamo negli anni scorsi Iris e La Fiamma di Mascagni); la regia di Guido de Monticelli, le scene di Paolo Bregni e i costumi di Zaira de Vincentis, ripropongono l'equipe che diede vita, nell'aprile scorso, all'applaudito Le Jongleur de Notre-Dame. Fra gl'interpreti Darina Takcova, Massimo Giordano e Dado Rinaldi.

A febbraio due grandi signore della scena: Raina Kabaivanska propone anche a Roma, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, la sua lettura de La Voix humaine, il disperato monologo femminile di Jean Cocteau, musicato da Francis Poulenc nel 1959. Nella seconda parte della serata Carla Fracci interpreta il Requiem per Eith Stein, un monodramma di Cosimo Manicone su musiche di Britten, Ravel e Berio, dedicato alla filosofa ebrea, poi convertitasi al cattolicesimo e sterminata ad Auschwitz; la coreografia sarà di Fabrizio Monteverde, le scene e i costumi di Giorgio Barberio Corsetti. Dirige entrambi gli spettacoli Vittorio Parisi.

Negli stessi giorni tre lavori con protagonisti maschili sono in scena al Teatro Nazionale: Il Maestro di Cappella di Cimarosa, il fortunato atto unico dello scorso anno con Angelo Romero e la regia di Franco Ripa di Meana, che mette in scena anche il Libro dei reclami di Luciano Chailly, tratto da una novella di Cechov, e il melologo Pigmalione di Francesco Provesi (che fu maestro di Verdi). L'orchestra sarà diretta da Eric Hull.

A marzo, in prima "romana", un'opera di uno dei più interessanti compositori della giovane generazione: Prova d'orchestra di Giorgio Battistelli è un omaggio a Federico Fellini, ma anche l'occasione di una riflessione sul mondo del Teatro. Sul palcoscenico un'orchestra di cantanti-strumenti si contrappone a quella vera, in buca. Dirige Lothar Koenigs, con la regia di Denis Krief, che firmò lo scorso anno il fantasioso allestimento del Sogno di una notte di mezza estate di Britten.

Un'altra opera contemporanea sarà in scena a marzo al Nazionale: Midea(2) dell'argentino Oskar Strasnoy, ha vinto quest'anno il premio del Lirico Sperimentale di Spoleto (con il quale Io spettacolo è coprodotto). Da quell'allestimento viene ripresa la ricchissima regia di Henning Brockhaus, per la direzione di Andrea Molino.

Col titolo "Va' pensiero - I giovani incontrano Verdi" il Teatro dell'Opera ospita tra fine marzo e primi di aprile uno spettacolo a cura del gruppo La Baracca/Testoni Ragazzi di Bologna, che racconta, in una riscrittura drammatica e musicale, le tre opere della trilogia popolare verdiana (Rigoletto, Trovatore, Traviata).

Mirella Freni sarà protagonista a maggio dell'Eugenio Oniegin di Ciaikovskij, dal poema di Puskin, un "dramma borghese" ambientato nella sfarzosa e vacua Russia ottocentesca. Accanto a lei Giuseppe Sabatini, Luca Canonici e Nicolai Ghiaurov. Un allestimento dei Comunale di Bologna diretto da Stefano Ranzani con la regia di Robert Sturua, scene di G.A. Mekishvili e costumi di Steve Almerighi. L'opera verrà data in lingua originale con sovratitoli in italiano.

Ancora a maggio, al Nazionale, quattro repliche di What Price Confidence (Questione di fiducia) un'opera di Ernst Krenek, compositore fra i più significativi del Novecento, che rivisita in chiave ironica Così fan tutte attraverso il filtro delle Affinità elettive.

Un capolavoro mozartiano sara in scena a giugno: Die Zauberflute (Il flauto magico), una fiaba immersa nei simboli della massoneria, composta nel 1791, l'anno della morte dell'autore. Gianluigi Gelmetti dirigerà l'orchestra e il coro, l'allestimento sarà firmato da Pierluigi Pizzi. Fra i protagonisti Giuseppe Filianoti, Desirè Rancatore, Eva Mei, Anna Maria dell?Oste, Detlef Roth, Massimiliano Gagliardo. Anche qui la scelta è per la lingua originale con i sovratitoli.

In coproduzione con Musica per Roma al teatro Nazionale il 22, 23 e 24 giugno andrà in scena Castore et Pollux, di Jean-Philippe Rameau, tragèdie-lyrique del 1737, eseguita in lingua originale da un gruppo d'interpreti francesi.

L'opera estiva, quest'anno programmata al teatro Costanzi (dotato, lo ricordiamo, di un impianto di aria condizionata), è il trovatore, uno dei titoli più amati di Giuseppe Verdi, il musicista del quale nel 2001 sarà ricordato il centenario della morte: la prima assoluta si ebbe a Roma, Teatro Apollo, il 19 gennaio 1853. La regia sarà di Alberto Fassini, nel ruolo del protagonista si alterneranno Dario Volontè e Ivan Mormirov, Leonora sarà Dimitra Theodossiou, il Conte di Luna Stefano Antonucci, Azucena Elisabetta Fiorillo.

Alla ripresa autunnale, in ottobre, un'altra coproduzione con Musica per Roma per un lavoro novecentesco: si tratta de Il banchetto di Marcello Panni, ispirata alle figure delle avanguardie francese del primo Novecento; l'autore stesso dirigerà l'orchestra del Teatro per la regia di Franco Ripa di Meana.

Un musical "per ragazzi e bambini di ogni età" La leggenda del Fiore di Lino di Adriana Del Giudice, con la regia di David Haughton, sarà in scena con otto recite a novembre: una commedia musicale che racconta il viaggio di un'orchestra composta interamente di animali diretta al Festival di Tivoli a Copenhangen.

Nello stesso mese una coproduzione con il Teatro Rendano di Cosenza, in collaborazione con l'orchestra e il coro del Conservatorio romano di Santa Cecilia, presenterà una rara opera di Francesco Cilèa, Gina, un "melodramma idillico" ambientato in epoca napoleonica e composto nel 1889 dall'autore appena diplomato.

A novembre va in scena anche il secondo titolo verdiano: I due Foscari (anche questo una "prima" romana al Teatro Argentina, il 3 novembre 1844). Direttore Bruno Bartoletti, con l'allestimento di Pierluigi Pizzi. Fra gli interpreti Renato Bruson, Antonello Palombi, Giovanni Furlanetto, Fiorenza Cedolins.

Terza opera del Verdi "romano" Un Ballo in maschera ( Teatro Apollo, 17 febbraio 1849), presentato a dicembre, in chiusura della stagione. Donato Renzetti sul podio, regia di Alberto Fassini con le scene di Mauro Carosi e i costumi di Odette Nicoletti. Ines Salazar (protagonista di Tosca e di Norma e ormai beniamina del pubblico del Teatro dell'Opera) sarà Amelia; accanto a lei Alexandru Agache, Alberto Mastromarino, Salvatore Licitra, Dennis O'Neill, Anna Maria dell'Oste, Daniela Schillaci.

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