British Dance Platform

(17/10/2000) di Germana Baldisseri

Teatro Nazionale - 22 ottobre ore 21

 

Prima italiana

Sean Tuan John

 

Destroy (solo)

 
Eccessivo, sovversivo, tempestoso lavoro del coreografo gallese sull'ambiente giovanile e sulla cultura del bere nel Galles post industriale. Attraverso una danza idiosincratica e immagini video che combinano l'irrequietezza e l'arroganza giovanile con strane storie di catastrofi (industriali, ecologiche e personali), Sean Tuan John porta sulla scena un personaggio che agisce al di fuori di ogni controllo, al di fuori del contatto con gli altri, in una posizione difficile. John ha l'abilità di convertire banali fissazioni quotidiane e modelli di comportamento in sequenze di danza che non solo appaiono fresche, strambe e intrigantemente taglienti, ma che si addentrano anche nell'introspezione della personalità di ognuno.

Sean Tuan John si è formato al Dartington College of Arts e alla School for New Dance Development in Amsterdam. Nel '92 inizia la carriera artistica danzando per Yolande Snaith, Compagnia Guanera-Guy, Kristina Page, e collaborando inoltre con Jessica Levy in varie produzioni. In tournèe tocca varie città europee. Nel '94 torna nel Galles e riceve il primo fondo dal Arts Council of Wales per la produzione di danza Bad History e Poor White Trash, che è stato rappresentato in Italia, Austria, Germania e Gran Bretagna. Nel '93 è invitato al The Choreographic Forum 2 e diventa membro di The Butterfly Network. Dal '94 inizia la sua collaborazione con Bert Van Gorp per varie produzioni, tra cui The boy who never came back per BRT television che ha vinto recentemente la nomination in ETI CAMERA Festival in Italia. Successivamente collabora con il performer gallese Mark Rees, John Rowley, Bert Van Gorp e Mathew Springford per diverse produzioni di danza e di teatro danza per il teatro, per un breve lavoro di danza per la BBC Wales, per un dance film.

Akram Khan

Saint (solo)

 

Musica: Nitin Sawhney

 

Rush (trio)

 

Musica: Andy Cowton

 

Danzatori: Akram Khan, Moya Michael, Imberton Gwyn

 

Nella comunità anglo-asiana britannica la danza è vivacemente viva. Questa è l'area che produce la nuova iniezione di impeto nella moderna danza inglese.
Saint, uno dei più belli assolo di Akram, sorprendentemente originale, riflette l'ampiezza di esperienze e di culture che influenza la sua coreografia, il suo movimento e interpretazione. In una cascata di reazioni a catena di movimento narrativo, Akram Khan tenta di demolire le barriere tra la danza Kathak e la danza contemporanea per scoprire cosa c'è oltre. Questo esplosivo lavoro trae la sua energia dai vorticosi riti dei dervisci sufi in una ricerca di innovativa, chimica fusione di suono, luce e movimento.

 

Musulmano di famiglia del Bangladesh, nato e cresciuto in Gran Bretagna, Akram Khan si è formato artisticamente nell'ambito della centenaria tradizione nord indiana della danza Kathak, sotto la tutela del guru di fama internazionale Sri Pratap Pawar. Si è successivamente perfezionato come danzatore alla Northern School of Contemporary Dance in Leeds. Sin dalla giovane età ha danzato in produzioni di Peter Brook, The Royal Shakespeare Company e di Ravi Shankar. Ha recentemente collaborato con Jonathan Burrows ed ha partecipato al programma Per4mance su Channel 4. Attualmente sta lavorando a Bruxelles con X Group e come freelance con Anne Teresa De Keersmaeker. Nell'agosto del 2000 verrà lanciata la sua compagnia con un linguaggio di movimento che Akram descrive come "Contemporary Kathak".

SAKOBA

Creation Myth

Coreografia e musica: Bode Lawal

 

Musica di percussioni dal vivo

 

Una emozionante e primordiale coreografia sulla creazione del mondo e dei suoi quattro elementi vitali, Terra, Aria, Fuoco e Acqua, basata sui miti del Giappone, del Bushongo e delle tribù Yoruba dell'Africa.
Lo straordinario danzatore Bode Lawal è il Creatore, con il viso dipinto e la pelle lucida, riempie lo spazio con i suoi movimenti impetuosi e stritolanti. Sembra essere dominato dagli spiriti in questa sua danza primitiva in ebollizione, frutto della fusione tra tradizione africana e danza contemporanea occidentale, tra jazz e danza butoh.

Nato in Nigeria da un capo Yoruba, Bode Lawal ha studiato all'Università di Ile-Ife prima di unirsi alla National Nigerian Dance Company, con la quale è andato in tournèe in tutto in mondo, vincendo il Ministry of Culture's Dancer of the Year Award (1985). Nel 1986 si trasferisce in Gran Bretagna, dove lavora dapprima come Workshop Outreach Leader per the Commonwealth Institute, e poi forma Sakoba con l'intento di celebrare e diffondere la ricca tradizione della danza e musica africana. Per la sua compagnia Bode Lawal ha creato diversi "dance drama", portati in tourn?e in vari paesi, tra cui Adaniloro e Osaminisasa. Ha coreografato il Macbeth di Michael Bogdanov (English Shakespeare Company 1990) e alcune produzioni per la Santa Monica Playhouse. Bode svolge anche attività di insegnante e tutor. Tra i numerosi premi, Bode ha ricevuto il Digital/Dance UK Award per New York ('91), Time Out/Dance Umbrella Award for Choreography ('92), è stato selezionato per Paul Hamlyn Award for Choreography ('95) ed è stato nominato Best Performance in Dance al Manchester Evenings News Theatre Awards ('97). Nel '95 passa diversi mesi a Parigi, dove studia con l'illustre coreografa franco-africana Elsa Wolliaston, approfondendo il butoh, il flamenco, la danza contemporanea e gli stili di danza brasiliana. Il risultato, New moves in African Dance ('96), stabilisce una nuova direzione per Sakoba, che Bode Lawal ha continuato ad esplorare con Mystical Songs ('97), Myths ('98) e Sawning visions ('99). Ne '99 crea le coreografie di Inkle & Yarico, il primo musical ad avere la sua prima mondiale trasmessa dal vivo su worl-wide-web.

 

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