Andando per ordine il racconto del Kataviaggio inizia in Italia, a Roma Fiumicino. Aspettando di salire sul Boeing 747 della Quantas abbiamo subito iniziato a lavorare!
Prima di proseguire è bene che vi spieghi il perchè del nostro viaggio e in che cosa consiste il lavoro di noi Kataklò nella nostra prima trasferta agli antipodi del mondo!
Le olimpiadi del 2000 a Sydney sono un evento. Non sono solo i cronometri, i centimetri, i record, le vittorie e le sconfitte. Sono lontane, c'è il fuso orario e a Sydney c'è una delle comunità italiane più folte del mondo. Proprio per questa comunità i Kataklò si sono esibiti Domenica scorsa e si esibiranno Lunedì 25 Settembre presso l'Associazione Marconi.
La nostra seconda missione è invece quella di raccontare l'Australia, Sydney e le olimpiadi in maniera un po' insolita e bizzarra; tramite dei servizi televisivi girati nei luoghi più disparati di Sydney e dintorni cercheremo di soddisfare le curiosità sia sportive sia riguardanti l'Australia di chi per vari motivi non puo essere qui con noi a vivere la prima olimpiade del 3° millennio! Questi servizi verranno trasmessi nella trasmissione televisiva "Buongiorno Sydney" in onda su RAI tre tutte le sere alle 23.00 ora italiana.
Ora potete capire perchè vi ho detto che all'aeroporto abbiamo "iniziato a lavorare"!
Tutto ciò che normalmente si fa all'aeroporto, salire una scala mobile, passare il metal detector, l'imbarco... è stato fatto da noi Kataklò a "testa in giù", in verticale! Certo! Si trattava per noi di una sorta di allenamento a quella che sarebbe stata e che ora è la nostra posizione a Sydney, paese del down under. Tutto ciò è stato ripreso da una telecamera digitale che ci accompagnerà in qualsiasi nostra impresa "olimpica" e che andrà ad arricchire di immagini i servizi girati dagli operatori RAI. CENTRAL STATION! Sono ormai trascorsi i 55 minuti del tragitto del treno, i Kataklò si accingono ad affrontare una giornata di riprese a Darling Harbour, devo chiudere la "connessione" e darvi appuntamento al prossimo momento libero, probabilmente un altro viaggio sul treno da cui siamo appena scesi.